lunedì 9 settembre 2013

Una gita indimenticabile: il lago Chiemsee

Per chi non vuole soffermarsi unicamente a Monaco e ha tempo per una gita fuori porta, una giornata al Chiemsee è caldamente consigliata. Il lago Chiemsee dista a circa un'ora di autostrada dal centro di Monaco, ma se volete godervi dei paesaggi idilliaci, è meglio seguire le strade normali che passano quasi parallele all'autostrada. Attraverserete campi verdissimi con mucche al pascolo, fattorie, centri abitati pittoreschi (come Aying, Bad Aibling e Rosenheim), boschi di pini, e all'orizzonte vedrete spuntare le Alpi. Il paese principale del lago è Prien, molto attrezzato e sede di una piscina, centri di cura e numerosissimi alberghi e ristoranti. Da qui partono le imbarcazioni (esclusivamente a energia solare o elettrica!) per le due isole principali del lago: l'Herrenchiemsee (l'Isola dei signori), famosissima per il terzo castello di Ludovico II, e la Frauen-Insel (l'Isola delle donne), sede di un convento benedettino. Il castello di Ludovico II è un omaggio a Versailles e a Luigi XIV (di cui il Re bavarese era un grandissimo ammiratore). 



L'edificio non è mai stato portato a termine, ma l'imponenza e l'eleganza lasciano sicuramente senza fiato. Inoltre, il castello si trova nel cuore dell'isola, totalmente nascosto tra gli alberi ed è raggiungibile soltanto attraverso una passeggiata di quasi venti minuti a piedi o in carrozza. Il lago è meta ambita per amanti degli sport acquatici e al tramonto le imbarcazioni sull'acqua rendono il paesaggio ancora più suggestivo. 


Per chi non vuole viaggiare in auto, Una S-Bahn parte da Monaco e arriva fino alla stazione di Prien da dove un grazioso trenino verde porta i turisti fino alla riva del lago. 


Per maggiori informazioni: www.chiemsee-alpenland.de

mercoledì 8 agosto 2012

Color rosa rabarbaro

Passeggiando tra le innumerevoli e pittoresche distese estive dei locali di Monaco, non di rado capiterà di scorgere sui tavoli bevande di uno splendido rosa tenue, molto simile a quello del pompelmo. Quest'ultimo però, quasi mai si trova nei bar tedeschi. Con molta probabilità, si tratterà invece del (poco comune in Italia) succo di rabarbaro, pietanza che in Germania è molto diffusa e apprezzata, soprattutto per i dolci, le marmellate e, appunto, i succhi.
In particolar modo, il succo viene diluito con acqua frizzante per renderlo meno dolce e più dissetante, diventando così un "Schorle".
I tedeschi amano diluire qualsiasi succo di frutta (il Saft) con l'acqua frizzante (Schorle), e così sui menu è tipico trovare nomi come:
Apfelsaftschorle, Maracujasaftschorle, Cranberriesaftschorle, Kirschsaftschorle, Orangensaftschorle, eccetera, eccetera.
Un bel Schorle è sicuramente non soltano un'alternativa alla birra in orari poco adatti all'alcol, ma anche un modo per avvicinarsi allo stile di vita tedesco. Se in un bar italiano non ci verrebbe mai in mente di chiedere al barista di diluirci un succo con acqua, qui in Germania accade quasi il contrario: i camerieri si aspettano un Schorle ancora più di un semplice Saft. E allora, cosa c'è di meglio di avventurarsi nella degustazione di succhi poco conosciuti in patria?
Il rabarbaro è sicuramente al primo posto: si tratta non di un frutto, ma di una pianta erbacea che può raggiungere anche i due metri di altezza, con grandi foglie verdi e robusti gambi di un bel color rosa acceso da cui si ricava appunto, il rinomato Rhabarbersaftschorle.



Molto di moda è anche l'Holundersaftschorle, a base di sambuco, molto utilizzato anche come aperitivo (in questo caso chiamato Hugo, con sciroppo di sambuco, prosecco, lime, menta e ghiaccio), dal gusto estrammente delicato e fresco.

giovedì 12 luglio 2012

Un monumento per Michael

A pochi passi da Odeonsplatz, nel cuore della città, sotto le fronde degli alberi della Promenandenplatz davanti all'ingresso del  celebre hotel Bayerisches Hof, c'è un monumento che da qualche anno suscita curiosità (e non solo).
Cos'ha di strano questo monumento? Inizialmente progettato e realizzato dall'accademico Max Widnmann in onore del compositore fiammingo Orlando di Lasso a metà del XIX secolo, è diventato oggi meta di pellegrinaggio per centinaia di fan di Michael Jackson.
Monumento a Orlando di Lasso
Dalla scomparsa del King of Pop il 25 giugno del 2009, ammiratori e nostalgici lasciano ai piedi della statua pupazzi, lettere, fiori, candele, fotografie, guanti e ogni sorta di oggetto-ricordo.
Il luogo è da allora al centro di una disputa tra seguaci del cantante e chi, invece, è contrario a trasformare l'opera d'arte in un ritrovo per fanatici.
Il motivo, poi, di un fenomeno simile proprio a Monaco di Baviera non è ancora ben chiaro: l'unica cosa certa è che anche Michael Jackson, così come quasi tutte le celebrità che si esibiscono nella capitale bavarese, ha soggiornato al Bayerisches Hof.

Il "monumento a Michael" è ovviamente non ufficiale né riconosciuto dalla capitale bavarese. Ma se passate di lì, forse merita dare un'occhiata a questo luogo a dir poco surreale.

Fiori, candele, immagini e lettere lasciati dai fan di Michael Jackson

martedì 10 aprile 2012

Il Museo Nazionale Bavarese

Mettete una domenica pomeriggio che magari piove e fuori ci sono cinque gradi anche se è agosto. Mettete che avete già visitato le pinacoteche, il Deutsches Museum, la Frauenkirche e pure lo splendido castello di Nymphenburg. Mettete che avete voglia di visitare qualcosa che sia in centro, ben raggiungibile con i mezzi pubblici e vicino ad altre attrazioni. Benissimo, niente di meglio che una capatina al Bayerisches Nationalmuseum (Museo Nazionale Bavarese).


 Il Museo Nazionale Bavarese

Voluto da Re Massimiliano Secondo, fu inaugurato nel 1855 nella Maximilianstraße e più tardi, nel 1900, fu trasferito nella sua sede attuale, sulla Prinzregentenstraße.
Si trova a pochi passi dal famoso Eisbach, il braccio dell'Isar divenuto attrazione internazionale per gli appassionati del surf, dalla Haus der Kunst (che ospita arte moderna e contemporanea), e a dieci minuti a piedi dalla sempre affascinante Odeonsplatz.
La sua architettura maestosa che ricorda quella di un castello fu progettata dal famoso architetto bavarese Gabriel von Seidl, e presenta caratteristiche tutte particolari che rendono l’edificio unico nel suo genere: costruito secondo lo stile rinascimentale tedesco, le facciate esterne presentano elementi barocchi e gotici per rispecchiare il tipo di collezione che in passato era raccolta all’interno delle rispettive sale.



Cosa c'è da vedere?

Le collezioni custodite all’interno non rappresentano un unico genere, ma sono il risultato di più un secolo e mezzo di ricerche, scambi, acquisizioni, donazioni di opere d’arte rare e preziose provenienti non soltanto dalla Baviera, ma da tutto il mondo.
Lontano dall’essere un semplice museo folcloristico, il Museo Nazionale Bavarese attraverso un’esposizione di un milione di opere, raccoglie più di mille anni di storia dell’arte bavarese ed europea, presentando collezioni specifiche di arte orafa, di metalli, porcellane e maioliche, tessuti, e legno (tra cui antichi strumenti musicali oggi scomparsi), fino ad arrivare agli anni più recenti dello Jugendstil, i cui artisti principali vengono proprio da Monaco.




Curiosità

Al piano sotterraneo è visitabile la collezione più grande d'Europa di presepi, provenienti dalla Germania, dall'Austria e dall'Italia (Alto Adige, Napoli e Sicilia).



Accanto al museo si trova anche un ottimo ristorante dai prezzi non bassi ma accettabili per una città come Monaco e proporzionati alla qualità offerta, molto elegante all'interno e con una piacevole terrazza all'esterno.



Quando è aperto?

Da martedì a domenica, 10:00-17:00
Chiuso il lunedì

Quanto costa?

Normale: 7 Euro
Ridotto: 6 Euro
Consiglio: Alla domenica costa solo 1 Euro!

Come raggiungerlo?

Con la Straßenbahn 18 da Sendlinger Tor fino alla fermata Bayerisches Nationalmuseum (totale 12 minuti) o con la metropolitana U3 fermata Odeonsplatz (e 10 minuti di passeggiata a piedi).

Sito Web: www.bayerisches-nationalmuseum.de

mercoledì 28 marzo 2012

Cosa ci trovi all'Englischer Garten 1

Nel 1789, mentre in Francia si scatenava la Rivoluzione Francese e negli Stati Uniti il Congresso approvava alcuni degli emendamenti che vennero poi a far parte della Costituzione, un certo Benjamin Thompson, alias Conte di Rumford, progettava uno dei giardini pubblici più grandi del mondo, manco a dirlo secondo lo stile inglese, proprio qui nel centro di Monaco di Baviera. Da allora, gente di ogni tipo, timida, arrogante, squattrinata o aristocratica, ci si è sdraiata, ci ha cavalcato, rotolato sopra, fatto cose inaudite, rendendo il parco ciò che è adesso: un felice formicaio in cui esprimersi liberamente nelle giornate spruzzate di sole.
Sì, perché la vera attrazione del giardino inglese non è la torre cinese, il monopteros, il laghetto Kleinhesseloher, o la casa del tè giapponese, ma è prima di tutto la gente che vive questi posti (e i loro cani al seguito).
C'è chi dorme su un'amaca, chi balla il samba con la musica a balla, chi strimpella la chitarra, chi cammina sul filo, chi fa giochi di prestigio, chi si lascia pigramente scarrozzare in calesse, chi raspa la terra alla ricerca di talpe, chi fa yoga, chi ruzzola giù dal monte, chi esprime in gruppo le proprie pulsioni omosessuali, e non da ultimo, chi si legge un bel libro o s'abbronza completamente nudo. Sì, sì, proprio con la panza di fuori e il pistolino messo ben in evidenza dalle gambe villose spalancate. Impossibile che l'occhio non cada,  soprattutto quando qualcosa colpito da un raggio di sole brilla  come un diamante proprio là: no, non è una visione, è un penis schmuck, uno di quei piercing col brillante che evidentemente, si può infilare ovunque. E se a stento ci si può trattenere dal fotografare, è davvero difficile non guardare...



domenica 25 marzo 2012

Un nuovo blog

Grazie ad un blogger che ancora non ho avuto il piacere di conoscere dal vivo, ho deciso di aprire questo nuovo spazio. Carlo mi ha chiesto di dargli qualche dritta su Monaco di Baviera, città che verrà a visitare quest'estate insieme alla fidanzata e agli amici e nella quale ho l'immensa fortuna di trovarmi al momento.
Oltre ai soliti famosissimi musei e alle attrazioni presenti su qualsiasi sito web o guida turistica, mi ha chiesto di raccontargli qualche posto o qualche locale meno frequentato dai turisti. Ho notato che nel mio blog personale, troppo poco spesso parlo di questa città, quasi fossi gelosa di condividere con gli amanti della Germania le piacevoli scoperte che si possono fare qui ogni giorno. Per questo ho deciso di aprire uno spazio a parte. Uno spazio che non vuole essere una mera spiegazione di quello che c'è da visitare, ma un luogo vivo e fluttuante, in cui narrare le vie, gli angoli nascosti, i colori della natura sempre in movimento, i concerti, il cinema e gli eventi che rendono Monaco la piccola metropoli culturale che è, l'atmosfera incantata degli anni venti che è spesso messa in secondo piano da quella folcloristica e commerciale dell'Oktoberfest.

Perché l'Isar? Prima di tutto perché il mio posto preferito appena esce un raggio di sole. Andare all'Isar è il primo pensiero in una domenica di primavera, negli ultimi giorni ancora tiepidi d'autunno, nei momenti di pausa dal lavoro, quando ho voglia di stare in compagnia o di rimanere da sola a pensare o leggere un libro.
Secondo perché come me, la pensano esattamente migliaia di monacesi, dai giovani universitari che si riuniscono a bere birra e a fare picnic, ai pensionati che portano il cane a spasso o i nipoti a prendere un gelato. L'Isar è il vero protagonista animato di Monaco, il perno intorno al quale ruota la vita sociale della città...un giorno vi ci porterò...

Ora scusate, come vi dicevo, è domenica e c`è un bel sole...vado a prendere la bici...

Seguitemi e insieme scopriremo le infinite piccole e grandi meraviglie di Monaco di Baviera...