mercoledì 28 marzo 2012

Cosa ci trovi all'Englischer Garten 1

Nel 1789, mentre in Francia si scatenava la Rivoluzione Francese e negli Stati Uniti il Congresso approvava alcuni degli emendamenti che vennero poi a far parte della Costituzione, un certo Benjamin Thompson, alias Conte di Rumford, progettava uno dei giardini pubblici più grandi del mondo, manco a dirlo secondo lo stile inglese, proprio qui nel centro di Monaco di Baviera. Da allora, gente di ogni tipo, timida, arrogante, squattrinata o aristocratica, ci si è sdraiata, ci ha cavalcato, rotolato sopra, fatto cose inaudite, rendendo il parco ciò che è adesso: un felice formicaio in cui esprimersi liberamente nelle giornate spruzzate di sole.
Sì, perché la vera attrazione del giardino inglese non è la torre cinese, il monopteros, il laghetto Kleinhesseloher, o la casa del tè giapponese, ma è prima di tutto la gente che vive questi posti (e i loro cani al seguito).
C'è chi dorme su un'amaca, chi balla il samba con la musica a balla, chi strimpella la chitarra, chi cammina sul filo, chi fa giochi di prestigio, chi si lascia pigramente scarrozzare in calesse, chi raspa la terra alla ricerca di talpe, chi fa yoga, chi ruzzola giù dal monte, chi esprime in gruppo le proprie pulsioni omosessuali, e non da ultimo, chi si legge un bel libro o s'abbronza completamente nudo. Sì, sì, proprio con la panza di fuori e il pistolino messo ben in evidenza dalle gambe villose spalancate. Impossibile che l'occhio non cada,  soprattutto quando qualcosa colpito da un raggio di sole brilla  come un diamante proprio là: no, non è una visione, è un penis schmuck, uno di quei piercing col brillante che evidentemente, si può infilare ovunque. E se a stento ci si può trattenere dal fotografare, è davvero difficile non guardare...



domenica 25 marzo 2012

Un nuovo blog

Grazie ad un blogger che ancora non ho avuto il piacere di conoscere dal vivo, ho deciso di aprire questo nuovo spazio. Carlo mi ha chiesto di dargli qualche dritta su Monaco di Baviera, città che verrà a visitare quest'estate insieme alla fidanzata e agli amici e nella quale ho l'immensa fortuna di trovarmi al momento.
Oltre ai soliti famosissimi musei e alle attrazioni presenti su qualsiasi sito web o guida turistica, mi ha chiesto di raccontargli qualche posto o qualche locale meno frequentato dai turisti. Ho notato che nel mio blog personale, troppo poco spesso parlo di questa città, quasi fossi gelosa di condividere con gli amanti della Germania le piacevoli scoperte che si possono fare qui ogni giorno. Per questo ho deciso di aprire uno spazio a parte. Uno spazio che non vuole essere una mera spiegazione di quello che c'è da visitare, ma un luogo vivo e fluttuante, in cui narrare le vie, gli angoli nascosti, i colori della natura sempre in movimento, i concerti, il cinema e gli eventi che rendono Monaco la piccola metropoli culturale che è, l'atmosfera incantata degli anni venti che è spesso messa in secondo piano da quella folcloristica e commerciale dell'Oktoberfest.

Perché l'Isar? Prima di tutto perché il mio posto preferito appena esce un raggio di sole. Andare all'Isar è il primo pensiero in una domenica di primavera, negli ultimi giorni ancora tiepidi d'autunno, nei momenti di pausa dal lavoro, quando ho voglia di stare in compagnia o di rimanere da sola a pensare o leggere un libro.
Secondo perché come me, la pensano esattamente migliaia di monacesi, dai giovani universitari che si riuniscono a bere birra e a fare picnic, ai pensionati che portano il cane a spasso o i nipoti a prendere un gelato. L'Isar è il vero protagonista animato di Monaco, il perno intorno al quale ruota la vita sociale della città...un giorno vi ci porterò...

Ora scusate, come vi dicevo, è domenica e c`è un bel sole...vado a prendere la bici...

Seguitemi e insieme scopriremo le infinite piccole e grandi meraviglie di Monaco di Baviera...